“SOCIETÀ A CONTROLLO PUBBLICO” E SOCIETÀ A PARTECIPAZIONE PUBBLICA MAGGIORITARIA

Nel suo lavoro il Professor Donativi ha analizzato la summa divisio esistente tra le “società a partecipazione pubblica” e “società a controllo pubblico”, riscontrabile nella sistematica del d.lgs. 19 agosto 2016, n. 175, «Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica», meglio noto come “TUSPP”.

Le norme del testo unico delineano una disciplina generale, dettata per tutte le “società a partecipazione pubblica”, e una disciplina speciale, più stringente e restrittiva, riferita alle sole “società a controllo pubblico”.

Tra le tante norme che compongono il regime speciale delle società a controllo pubblico, si segnalano quelle dell’art. 11, sugli organi amministrativi e di controllo, e quelle dell’art. 19, sulla “gestione del personale”.

Proprio relativamente a queste disposizioni, nella prassi, è sorto un dubbio di rilevanza dirompente: se per società a controllo pubblico debbano intendersi anche tutte quelle società che siano partecipate in misura maggioritaria da diverse amministrazioni pubbliche, quand’anche nessuna di esse risulti singolarmente titolare di una posizione di influenza dominante e quand’anche tra di esse non intercorrano pattuizioni parasociali o altre situazioni giuridiche per le quali le rispettive posizioni in società siano riconducibili a una conformazione unitaria qualificabile, sia pure lato sensu, in termini di “controllo congiunto”. 

Nel suo contributo, edito con la rivista giuridica “Giurisprudenza commerciale”, il Professor Donativi, argomentando sulla scorta dei diversi canoni interpretativi, giungerà ad escludere che la disciplina dettata per le “società a controllo pubblico” sia applicabile in tutti i casi in cui il capitale sociale sia comunque a maggioranza pubblica, in quanto facente capo alla somma delle amministrazioni pubbliche socie o, se si vuole, alla “pubblica amministrazione” intesa in senso unitario e omnicomprensivo.